venerdì 20 gennaio 2023

Ciao Croz...

L'ultima volta che ho visto David Crosby dal vivo era l'11 settembre 2018, in compagnia di un amico musicista - Toni Melillo - anche lui suo grande estimatore. Fu una serata memorabile, anche se non sapevo che sarebbe stata l'ultima nella quale avrei avuto il privilegio di ascoltarlo dal vivo.

Se vi interessa ascoltare quella splendida serara... scaricatela qui

Ho sempre ritenuto Crosby uno dei più grandi scrittori di canzoni del XX secolo, in compagnai di pochi altri come Paul McCartney, Paul Simon, Elvis Costello e Randy Newman. L'ultimo suo post su Twitter (si può essere social anche a 81 anni!) risale a mercoledì, nel quale celebrava la bellezza di un brano dei Beatles, Eleanor Rigby, perfetto da ascoltare in una giornata di pioggia. Il giorno successivo è arrivato purtroppo l'annuncio della sua morte. Malato da tempo, considerazione che non allevia di certo la tristezza per la sua scomparsa, otto mesi fa aveva messo la parola fine ai concerti: "Sono troppo vecchio per andare oltre. Non ho la forza. Ho registrato molti dischi ma ora a ottant'anni, morirò presto ed è giusto così. 

Due militanze d'eccezione

A pochi giorni dalla scomparsa di Jeff Beck, un altro mio personale mito - ma di certo non solo mio - se ne va, uno che ha scritto davvero la storia del folk rock. Classe 1941, figlio del direttore della fotografia Floyd Crosby (premio Oscar per il film Tabù nel 1931), poco incline agli studi e attratto dalla musica fin da giovanissimo. Dopo alcune prime esperienze da solista e in band folk come i Balladeers, il successo arrivò coi The Byrds: il loro primo singolo, una cover di Mr. Tambourine Man di Bob Dylan, gli garantì un immediato primo posto nelle classifiche americane. Dal carattere vulcanico e cocciuto, Crosby si scontrava presto con gli altri membri del gruppo, che si sciolse nel 1968. Subito dopo avvenne l'incontro con Stephen Stills dei Buffalo Springfield e Graham Nash degli Hollies, con il quale formò il gruppo Crosby, Stills & Nash, il cui omonimo album uscito nel 1968 raccolse diversi dischi di platino e, soprattutto, inaugurò l'era dei super-gruppi musicali. Infine, mi piace ricordare anche i CPR, band nella quale aveva coinvolto il figlio James Raymond.

Il suo ultimo disco dal vivo

Il destino a volte è davvero beffardo, in grado di suggerirci spunti che al momento passano inosservati. Proprio ieri mattina ho ricevuto il suo ultimo disco dal vivo con la Lighthouse Band, formata da tre giovani, talentuosi musicisti che avevo avuto modo di apprezzare anche nella data milanese del 2018 anche se, in quella occasione, supportati dalla "gigantesca" presenza di Jeff Pevar alla chitarra solista. Dopo aver ascoltato questo Live at the Capitol Theatre ho immediatamente pensato al giorno nel quale ci avrebbe lasciato e all'immenso vuoto che avrebbe irrimediabilmente provocato... E' trascorso solo un giorno da quel funesto presagio. Come ebbe a dire Crosby... la vita è giusta così.

La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo (Virginia Woolf)




Nessun commento: