giovedì 2 luglio 2020

Vado di fretta, che Gabriel m'aspetta


Max Gazzè è il primo nome di una certa rilevanza a riprendere la via dei concerti live, con un tour al via stasera dalla Cavea di Roma, show antologici ma non convenzionali: «Ho aperto wikipedia e rimesso in fila i brani che quasi quasi sento come cover e che il pubblico conosce di più, quasi estraniandomi. E propongo "Cara Valentina" e altri pezzi come suonavano all’epoca in cui sono usciti. In più ci saranno brani quasi mai suonati dal vivo, tipo "Gli anni senza un Dio". E ancora qualcosa da "Alchemaya". Il lockdown mi ha costretto a rimandare le registrazioni del mio prossimo disco. Dovevo andare a Bath, in Inghilterra, agli studi della Real World di Peter Gabriel. Tra gli altri con il suo storico batterista Manu Katchè, con cui avevo collaborato in una serie di concerti in cui andavamo alla ricerca delle radici blues della musica. Speriamo di poter riprogrammare presto il tutto". 

In un panorama musicale che tende sempre più al provincialotto, Gazzè è cantautore dal respiro certamente internazionale, molto apprezzato per il suo approccio all’elettronica pop anche dalla generazione under 30: "L’importante è riaccendere gli amplificatori, anche con i posti ridotti per rispettare le distanze. Prolungare lo stand by potrebbe essere un rischio, il pubblico potrebbe andare a cercare altri approdi per il tempo libero. Il mio è un daje!, un forza!, un facciamo qualcosa che abbia anche un senso simbolico".

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