martedì 28 maggio 2019

Tutta colpa di un razzo



Se pensi ai Deep Purple la prima canzone che ti viene in mente, nel 99% dei casi, è "Smoke on the Water'',  basata su un giro di chitarra di Ritchie Blackmore che intere generazioni di aspiranti guitar heroes hanno provato almeno una volta a suonare:  un riff semplice ma geniale, composto da quattro accordi, che è diventato un classico del rock. La genesi del brano, invece, vede l'involontaria partecipazione di Frank Zappa, citato anche nel testo. Estratto dall’album ''Machine Head'' del 1972, il brano diventa un singolo, pubblicato il 26 maggio 1972, trasformandosi in un successo inaspettato per la band. Racconta di una vicenda di cronaca avvenuta il 4 dicembre 1971 a Montreux (in Svizzera, un tempo una delle capitali europee del rock) quando, verso la fine di un concerto - appunto - di Zappa, uno imbecille (poi identificato come il giovane fan Zdenek Spicka) spara un razzo segnaletico che dà fuoco al Casinò, dove si sta svolgendo l'esibizione. Fortuna vuole che tutto il pubblico e la band riescono a mettersi in salvo senza danni. Il titolo di quello che è oggi considerato un capolavoro, letteralmente “fumo sull’acqua” è attribuito al bassista Roger Glover, che si riferisce alla foschia che s'alza dall’edificio in fiamme sopra il lago di Ginevra. I membri dei Deep Purple assistono dal loro hotel all’incendio della struttura in cui avrebbero voluto registrare il nuovo album. Una storia ricordata da una scultura che riporta titolo e note della canzone su uno spartito, proprio sotto lo stabile in riva al lago, riaperto nel 1975. Non potendo più registrare il disco all'interno del Casinò, la band sceglie i corridoi del Grand Hotel, con lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones. Una volta terminati tutti i brani, però, si rendono conto che l’album è troppo breve ed è a quel punto che Glover suggerisce di improvvisare un pezzo, scritto in venti minuti.

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