martedì 3 agosto 2021

Battiato vive su Blow Up #278/279


Mi sono divertito a scattare una foto con la copertina del numero di luglio-agosto di Blow Up (che contiene 34 pagine molto ricche, dedicate al compianto musicista siciliano, scritte a più mani), includendo i miei occhiali da vista e le mie cuffie wireless, con le quali sono solito guardare la tv, evitando alla persona che mi dorme accanto urla agghiaccianti, raffiche di spari e botti vari, provenienti da filmacci di ogni genere e serie tv di vario tipo... non certo fighettini ed elegantemente noiosi come Downtown Abbey! A tal proposito vi consiglio di acquistare un libro che ho trovato preziosissimo, La pellicola va nella plastica, scritto da Alberto Genovese ed edito da Edizioni Bepress (qui il sito), con una prefazione di Manuel "Bloodbuster" Cavenaghi. Una sorta di Lonely Planet ricchissima di riferimenti, per destreggiarsi fra i meandri degli Z-movies più oscuri e sconosciuti, presentando 250 pellicole fra le più brutte mai realizzate nel panorama trash, bizzarro, freak e exploitation.


Una lettura corroborante ed istruttiva che può fare il paio tranquillamente con le sanguinarie gesta dello "strappacuore" narrate dall'amico Luca Arnaù in Le dieci chiavi di Leonardo (Newton Compton) che, nonostante qualche lettore quantomeno un po' atipico come il leghista Salvini... risulta essere una lettura assolutamente intelligente e coinvolgente! Anche se sono di parte (ne sto curando la comunicazione social), credetemi... è davvero un thriller storico di valore!



Tornando a Blow Up... quello che ho fra le mani è il doppio numero estivo da 196 pagine, sempre diretto con mano sicura e idee chiare da Stefano Isidoro Bianchi, perfettamente in equilibrio fra passato, presente e futuro che, in questo caso, contiene anche un omaggio a Philip Parris Kynott detto Phil e ai suoi Thin Lizzy, firmato da Roberto Franco.

 

E ancora il sorprendente trio giapponese al femminile delle Nisennenmondai, di difficile collocazione ma ricco di riferimenti  illustri (Neu!, Einsturzende Neubauten, Residents, Lydia Lunch e molto altro). Ascoltare per credere.

 

Nel mezzo del numero la seconda parte dello speciale Trip-Hop, iniziato nello scorso numero che, stavolta, prende in esame i migliori 20 album del periodo 1993-1998. Da pag. 110 partono le corposissime recensioni, fra le quali segnalo Lingua Ignota con Sinner Get Ready, Snapped Ankles (Forest of Your Problems), Manuel Pistacchio (Scordato Cuore). Nella sezione Classic il nuovo album dei Kings Of Convenience Peace Or Love, Roberto Angelini (sempre più bravo) con Cenere e l'attempato ma sempre vitale Rodney Crowell con il suo nuovo Triage (titolo che, vista l'eta del Nostro, fa pensare al... pronto soccorso!), un cantautore americano noto per aver sposato Rosanne Cash, la figlia del leggendario Man in Black.

 

 

Dalla sezione Rewind (una delle mie preferite) segnalo  il box di 4 cd di Iggy And The Stooges Born In A Trailer, contenente registrazioni  e prove in studio a cavallo fra il 1972 e l'anno successivo, oltre alla ristampa in vinile di K Album dei 24 Grana e a quella - su doppio cd + dvd - di The Blue Meaning di Toyah, la folle consorte dell'altrettanto insano vecchietto Robert Fripp, da un po' di tempo protagonisti di parodistici siparietti che dividono i fan del prog-rock, del quale Fripp rappresenta una delle icone assolute coi suoi King Crimson.



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