giovedì 15 aprile 2021

Quello che sono solito definire un "discone"

 

Beyond the Illusion è il nuovo, terzo disco del tastierista romano Stefano Panunzi, distribuito dall'ottima Burning Shed (compralo qui). Panunzi, attivo in proprio ormai da più di un decennio,  ha saputo creare un entourage di collaboratori di lusso, che contribuiscono non poco ad arricchire le sue visionarie composizioni. Gli echi strumentali sparsi anche in questo nuovo cd rimandano ai lavori di Jansen, Barbieri & Karn, dei No-Man, dei Porcupine Tree, al Mark Hollis post Talk Talk e alla serie dei vari ProjeKCt dei King Crimson, non come snobistiche  citazioni... ma messe al servizio di una fantasia compositiva molto concreta e mai banale. Quello che alla fine arriva all'ascoltatore è un suggestivo caleidoscopio di influenze "progressive", nel senso più ampio del termine: art rock, cinematic soundscape, alternative rock e jazz ambient. Il viraggio malinconico che aleggia su tutto il disco è un ulteriore elemento che rende appieno la sottile tristezza dei tempi che stiamo vivendo.

L'elenco delle collaborazioni su Beyond the Illusion è lungo e davvero importante: Tim Bowness (dei No-Man), GRICE (all'anagrafe Martin Grice Charles Peters), Gavin Harrison (Porcupine Tree, King Crimson, The Pineapple Thief), Monica Canfora, Nicola Lori (Fijeri) , Cristiano Capobianco, Lorenzo Feliciati (Tiromancino, Niccolò Fabi, Pat Mastellotto, Roy Powell, Colin Edwin), Fabio Fraschini (Novembre, Zero Assoluto, Il Volo, Marina Rei)  Ivan Ricchiuto,  Luca Calabrese (Isildurs Bane, Richard Barbieri), Mike Applebaum (Ennio Morricone, Jovanotti, Zucchero, Tiromancino), Mike Bearpark (Tim Bowness, No-Man), Yuri Croscenko, Davide Alivernini e l'orchestratore, direttore d'orchestra e compositore Dario Vero.

Tutte e 12 le tracce (qui riassunte sotto forma di teaser in poco più di 2 minuti) meritano un ascolto attento (9 sulla versione in vinile), mi piace segnalare The Bench, dedicata al compianto Mick Karn dei Japan (che suonò nei primi due album solisti di Panunzi); I Go Deeper, scritto a 4 mani con Tim Bowness e inclusa, in una versione differente, nell’album solista di quest’ultimo, Flowers at the Scene (uscito nel 2019); The Doubt, che fa immediatamente pensare ai migliori Porcupine Tree;  Menzione speciale anche per le parti vocali di GRICE.

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