martedì 11 marzo 2025

Ciao Giò



Il giornalismo è spesso una brutta bestia, fatta di verità nascoste e di clamorose menzogne date in pasto agli ignari lettori. Sulla recentissima scomparsa dell'amico Giovanni, figlio di Gino Paoli, alcune sedicenti testate si affrettano ora a sottolinearne l'ultimo incarico come direttore di un magazine legato ad un noto personaggio del vippismo italiota più becero, quasi dimenticando tutto il resto.

Che il vento vi spazzi via, miserabili figuri

Leggo con disgusto che la su aultima redazione si spertica ora a ricordarlo con parole di enfatico elogio, attraverso vomitevoli pseudo-epitaffi di circostanza. Peccato che io so cosa veniva detto dietro le sue spalle. Poco male, l'oblio sa bene come far dissolvere l'infinita pochezza di questi miserabili figuri.

Davvero una persona buona

Con Giò ci eravamo sentiti di recente e lui, come al solito, era stato molto carino e gentile (anche con mia moglie), scusandosi per qualche scaramuccia pregressa fra noi che, comunque, non aveva mai minato la nostra amicizia.

L'importanza della risata

Porterò con me le lunghe discussioni musicali e soprattutto le risate, che sono di gran lunga la cosa più importante. Ci prendiamo troppo troppo sul serio noi umani, insignificanti cacchette di mosca nell'universo: se l’uomo delle caverne avesse saputo ridere - lo sosteneva Oscar Wilde, mica un Varani qualunque - la Storia avrebbe seguito un altro corso.

Il gabbiano

In questa foto eravamo in prima fila alla presentazione del libro di Gino, l'anno scorso al Teatro Strehler, tra di noi Ricky Gianco. Successivamente mi aveva portato in camerino da suo padre, col quale avevamo discusso di poesia, in particolare di un poeta genovese, Edoardo Firpo:

Poesse fâ comme l'öchin

pe ogni onda che arriva

arsame sempre un pittin

Tu ci sei riuscito Giovanni, sei lassù, da qualche parte nell'altissimo, finalmente libero di ridere, anche di noi.

lunedì 3 marzo 2025

Silenzio, si suona! Le star della musica UK contro l’IA selvaggia

Il mondo della musica britannica si ribella! Leggende come Paul McCartney, Elton John, Kate Bush e Annie Lennox si sono unite per opporsi all’invasione dell’intelligenza artificiale nel settore creativo, denunciando una minaccia imminente alla libertà artistica.

Un album muto per fare rumore

A guidare la protesta è l’album silenzioso dal titolo emblematico Is This What We Want? (È questo che vogliamo?), un messaggio forte contro la proposta del governo laburista di Keir Starmer. Il piano in discussione darebbe il via libera all’IA nell’utilizzo di opere artistiche senza il consenso preventivo degli autori, a meno che questi ultimi non si oppongano esplicitamente.

Coro di voci contro la riforma

Il Times ha pubblicato un appello firmato da oltre mille artisti e scrittori, tra cui Sting, Damon Albarn, Ed Sheeran, Dua Lipa, Kazuo Ishiguro, Michael Morpurgo ed Helen Fielding. Il documento denuncia il rischio di un impatto devastante sulla creatività, sottolineando come la riforma del copyright consegnerebbe "il lavoro di una vita dei nostri musicisti alle aziende di IA, gratuitamente". Ed Newton-Rex, promotore dell’iniziativa, ha dichiarato: "Questa proposta non solo danneggerebbe gravemente i musicisti, ma è anche del tutto inutile. Il Regno Unito può essere leader nell’IA senza sacrificare le sue industrie creative di fama mondiale"

Anche Sir Paul in prima linea

Paul McCartney è stato tra i primi a lanciare l’allarme, alzando la voce in difesa del diritto d’autore in una recente intervista alla BBC. Pur non essendo contrario all’uso dell’IA – che lui stesso ha impiegato nel 2023 per la pubblicazione postuma di Now and Then, con la voce di John Lennon recuperata grazie alla tecnologia – McCartney critica la mancanza di regolamentazione nel settore. Secondo lui, il governo Starmer è troppo incline a favorire lo sviluppo dell’IA senza adeguate tutele per gli artisti.

Creatività umana vs. algoritmi: chi vincerà?

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’industria musicale, ma a quale prezzo? Gli artisti britannici non intendono restare in silenzio mentre il loro lavoro rischia di essere sfruttato senza limiti. L’album potrebbe non avere suoni, ma il suo messaggio rimbomba forte e chiaro: la creatività umana merita di essere protetta. Il mondo della musica britannica si ribella! Leggende come Paul McCartney, Elton John, Kate Bush e Annie Lennox si sono unite per opporsi all’invasione dell’intelligenza artificiale nel settore creativo, denunciando una minaccia imminente alla libertà artistica.

venerdì 21 febbraio 2025

Quel copione di Fedez...

 Altro che pezzo autobiografico derivante da un travaglio interiore: il suo brano sanremese è frutto di ore ed ore passata davanti alla tv!



lunedì 20 gennaio 2025

Gatti metallari


La musica, è risaputo, influenza le emozioni... anche degli animali. In molti studi veterinari, infatti, la musica viene utilizzata per calmare gli animali e rendere loro la visita più facile. E funziona! Alcuni tipi di musica sono noti per essere particolarmente efficaci per calmare i gatti.YouTube è pieno di video musicale dal titolo “musica per gatti”: ascoltandola ci si chiede se sia veramente per gatti o si tratto di un modo per perculare noi umani.


Di sicuro questo felino nel video mostra di rispondere a tono al celebre riff dell'eterno scolaretto Angus Young, contenuto nell'ultimo ellepì - il sesto - con Bon Scott alla voce, che sarebbe morto l'anno successivo. Nel 2003 è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione n. 200 della classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi.


venerdì 17 gennaio 2025

Intelligenza artificiale... e ignorante

 Ho chiesto ad un noto programma grafico che, al suo interno, dispone di un supporto AI, di generare un'immagine con questa stringa di richiesta: "Beatles che suonano sul tetto". Ecco il risultato: vi siete accordi di cosa non quadra, a parte che dallo sfondo non sembrerebbe Londra?!?



Lo sapevate che Eddie Vedder gioca a basket?

Pseudonimo di Edward Louis Severson III, il frontman dei Pearl Jam ha una passione speciale per i tamburelli (come il suo modello di riferimento Roger Daltrey...). Durante i concerti si diverte a lanciarli verso il pubblico, in questa occasione si è superato!



martedì 5 marzo 2024

Così si festeggia un compleanno!


Si intitola Ghost Stories il nuovo album che la storica band dei Blue Öyster Cult, pubblicherà il 12 aprile 2024 - giorno del mio 61° compleanno - per l'etichetta italiana Frontiers Music. Il disco conterrà vecchie registrazioni risalenti al periodo tra il 1978 e il 1983, il pezzo “If I Fell” del 2016 e la versione in studio di “Kick Out the Jams“, cover degli MC5.

Tracklist

01. LATE NIGHT STREET FIGHT

02. CHERRY

03. SO SUPERNATURAL

04. WE GOTTA GET OUT OF THIS PLACE

05. SOUL JIVE

06. GUN

07. SHOT IN THE DARK

08. THE ONLY THING

09. KICK OUT THE JAMS

10. MONEY MACHINE

11. DON’T COME RUNNING TO ME

12. IF I FELL

Chi sono i BOC

Gruppo hard rock statunitense nato alla fine degli anni '60. Nella loro opera si trovano elementi di diversi sottogeneri del rock, inclusi hard rock, heavy metal, rock psichedelico e progressive rock. Fra i loro brani più celebri citiamo (Don’t Fear) The Reaper (il loro massimo successo, dall’album Agents of Fortune del 1976), Astronomy, Godzilla e Burnin’ for You. La line-up originale della band era composta dal cantante e chitarrista Eric Bloom, dal chitarrista Buck Dharma, dal tastierista Allen Lanier e dai fratelli Joe e Albert Bouchard, rispettivamente bassista e batterista.

lunedì 4 marzo 2024

Deep, deep... fortissimamente deep



Ci sono voluti 52 anni: i Deep Purple se la sono presa comoda ma alla fine ce l'hanno fatta! E' stato infatti rilasciato il video ufficiale di Smoke On The Water, un vero e proprio inno rock, tra le tracce dell’edizione super deluxe del loro album Machine Head, in uscita il 29 marzo. Negli anni Smoke On The Water, brano dal riff chirattistico killer, è diventato un rito di passaggio per ogni chitarrista che volesse rendere omaggio agli dei del rock.

           

Un incendio come elemento ispirativo

Realizzato dalla britannica Chiba Film, il video interpreta la storia raccontata nella canzone, un incendio divampato durante un concerto di Frank Zappa del 1971 a Montreux, in Svizzera, dove la band era andata per registrare l'album Machine Head. Il brano raggiunse la quarta posizione, la loro prima top ten da Hush del 1968. Narra la leggenda che avrebbero dovuto iniziare le registrazioni in uno studio mobile affittato dai Rolling Stones al casinò, dopo l'esibizione di Frank Zappa & The Mothers of Invention. Tuttavia, durante lo show del geniale chitarrista, uno spettatore aveva sparato con una pistola lanciarazzi verso il tetto che aveva preso fuoco. Smoke On The Water racconta proprio gli eventi di quel fatidico incendio. 

Intramontabile inno del rock

Dan Gibling e Luke McDonnell, registi di Chiba Film, hanno dichiarato: “È stato un onore mettere le immagini di questa canzone, innegabilmente uno dei più grandi brani rock di tutti i tempi”. Aggiungendo:  “La nostra idea per il video segue il fatto che la band era sotto pressione per fare questo disco in tempo dopo gli eventi che si sono svolti al casinò. La scrittura dell'album è stata un'avventura riassunta nei testi, e speriamo di aver creato un'avventura di accompagnamento che piacerà ai fan vecchi e nuovi dei Deep Purple".

Fate scintillare le vostre carte di credito!

Oltre all'album originale remixato per l'occasione (incluso in LP e CD), The Super Deluxe Edition contiene anche due esibizioni dal vivo: la prima, registrata il 9 marzo 1972 al Paris Theatre di Londra, vede il gruppo impegnato nel "Machine Head Tour". Il secondo, inedito, fregistrato nell'aprile del 1971 al Casinò di Montreux, in Svizzera, prima degli eventi descritti in Smoke on the Water.

E visto che parliamo di questa fragorosa band... vi propongo anche un divertente meme trovato in rete, che mostra una cover alternativa dell'album del 1970 In Rock, sempre ispirata al monumetntale monte Rushmore, visto però da una differente visuale: DA DIETRO!




giovedì 29 febbraio 2024

A.C.R.O.S.T.I.C.A.M.E.N.T.E.


PISTOLERO... SENZA STELLA

R-umorosamente,

I-nconfondibile

N-asone

G-igioneggia,

O-ffrendo

S-carsa

T-ecnica,

A-rrancando

R-itmicamente:

R-udimentale!




lunedì 19 febbraio 2024

Arisa desnuda... da Pippa!

Meglio come cantante sanremese o come pin up da giornale per soli uomini? A voi l'ardua sentenza... con l'unica certezza che la verità sta nel cognome!









giovedì 12 ottobre 2023

Illusioni ottiche

Provate a fissare la foto socchiudendo un poco gli occhi: cosa vedete?!?

venerdì 29 settembre 2023

Il Mood giusto per la musica live è in provincia di Pisa

La musica live aveva bisogno del Mood giusto: ora c'è! Ha da poco riaperto, in una modalità completamente rinnovata, il Mood di San Giovanni alla Vena (PI).

Il Mood giusto per la musica live è in provincia di Pisa

Un luogo più unico che raro, che in passato ha segnato un’epoca e che attualmente si ripropone con grandi ambizioni. Con tutte le carte in regola per rappresentare un'alternativa all'Hard Rock Cafè di matrice squisitamente italiana, offrendo un mix vincente tra musica dal vivo e cibo di qualità, connubio che rappresenta il loro tratto distintivo e punto di forza.

Una nuova squadra con percorsi differenti

Per un decennio l'attuale Mood in piazza della Repubblica - già Blitz - ha rappresentato un luogo tutelare per gli appassionati di musica. La nuova gestione è rappresentata dal quartetto di imprenditori Enrico Maria Marmugi, Corrado Paolicchi, Conrad Cabrera e Massimo Stacchini, affiancato dall'esperienza di un nuovo direttore artistico,

Un segnale di speranza per la musica

L’ambizione di portare avanti e fare ulteriormente crescere un locale storico del territorio dal passato importante, in questo periodo dove spesso i locali preposti alla musica chiudono, rappresenta un segnale davvero importante. Il Mood, 250 metri quadrati dove la musica è protagonista assoluta, presenta un calendario costituito da cover band e da artisti emergenti di qualità, in costante divenire.

I prossimi appuntamenti

Le date attualmente annunciate (ma conviene sempre controllare i loro canali Facebook e Instagram per aggiornamenti) sono:


29/09

Superduo - duo acustico

Bluesex - Open act

Il Resto della Ciurma (tributo Vasco Rossi)


30/09

Rock's Diva - unplugged

Capsule Corp Cartoon Cover


6/10

Radio RedHot (Red Hot Chili Peppers tribute)


7/10

Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco - Open Act (in collaborazione con il Combo Club di Firenze)

Imagine (Imagine Dragons Tribute)


13/10

Paul Moss - Acoustic

Adda Dream (tributo Abba)


14/10

Borsò - Acoustic

Blue Sugar (tributo Zucchero)


20/10

Brothers in Law - Acoustic Duo

2000's Rock Party


21/10

Ancillotti & Vaccaro - Acoustic Duo

Crazy Band (cover)


27/10

Battistini - Acoustic

Sovrappeso (rock komik band)


28/10

AB29 - open act (emergenti)

Killer Queen (tributo Queen)

venerdì 22 settembre 2023

I 76 anni di Mimì sono l'occasione per una grande festa live a Milano


Domani sera si festeggia a Milano un'occasione speciale. Il 20 settembre 1947 a Bagnara Calabra nasceva infatti Domenica Rita Adriana Bertè, conosciuta ed amata dal grande pubblico come Mia Martini. Con tre giorni di "ritardo" alle ore 20:45, presso il Teatro Manzoni di Milano, va in scena l'edizione 2023 di Buon Compleanno Mimì, uno spettacolo organizzato dall’Associazione Minuetto Mimì Sarà, Vincenzo Adriani, Leda Bertè, Olivia Bertè e Manuela Savini Bertè, con la Direzione Artistica di Giancarlo Del Duca e Vincenzo Adriani.

Indimenticabile Mimì: domani si festeggia a Milano

L’ottava edizione di Buon compleanno Mimì, intende riproporre la grande festa per celebrare l’arte unica e indimenticabile di Mia Martini, raffinata e intensa artista, riconosciuta da tutti come una delle voci più belle, importanti e significative della musica italiana. 

Tanti big per cantare le sue canzoni

Durante la serata, presentata da Federica Bertoni, si esibiranno grandi artisti del panorama italiano:  Tiromancino, Ermal Meta, Coma_Cose, Aka 7even, Gaia, Mario Venuti, Leo Gassmann, Venerus. Ciascuno canterà un brano di Mia Martini e alcuni brani del proprio repertorio. All’evento si esibiranno anche, cantando un brano di Mia Martini: la vincitrice di Professione Cantante, Federica Toselli, insieme ai 3 finalisti della settima edizione del Premio Mimì Sarà, Sara Bronzini, Blonde Brothers e Luca Mancini.

Ricordi e aneddoti per celebrarla

Special Guest della serata Aida Cooper, grande amica e storica vocalist di Mia Martini. Le sorelle di Mia Martini, Leda e Olivia, racconteranno aneddoti e ricordi della grande interprete rimasta nei cuori di tutti. Racconti, immagini esclusive della vita privata e pubblica di Mimì arricchiranno lo spettacolo. Il tutto accompagnato dalla Mimí Sara Orchestra diretta dal Maestro Paolo Li Rosi. Biglietti in vendita su TicketOne e presso il Teatro Manzoni (prezzi a partire da 30€). I proventi dello spettacolo saranno utilizzati per la realizzazione di alcuni progetti dell’Associazione Minuetto Mimì Sarà.

venerdì 28 luglio 2023

Ciao Sinead...


La cantante irlandese Sinead O'Connor è morta. Aveva 56 anni. Una vita sregolata e turbolenta, un talento corroso dalla dannazione, una voce angelica. L'annuncio della sua dipartita arriva direttamente dalla famiglia: “È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa della nostra amata Sinéad. La sua famiglia e i suoi amici sono devastati e hanno chiesto privacy in questo momento molto difficile”. La musicista lascia tre figli. L'anno scorso aveva perso il figlio Shane di soli 17 anni. Nel suo ultimo messaggio pubblicato sui social, Sinead aveva postato una fotografia di Shane scrivendo: "Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l'amore della mia vita, la lampada della mia anima".

La sua hit più celebre firmata da Prince

Sinéad Marie Bernadette O'Connor - questo il suo nome completo - era nata a Dublino l'8 dicembre 1966. Ha conosciuto il successo già con l'album d'esordio “The Lion and the Cobra” del 1987, imponendosi definitivamente nel 1990 con il secondo disco “I Do Not Want What I Haven't Got”, contenente la sua cover della canzone firmata da Prince "Nothing Compares 2U". A quei due album nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri otto, l'ultimo dei quali "I'm Not Bossy, I'm the Boss" risale al 2014.

Un'esistenza difficile

La O'Connor non ha certamente avuto una vita facile. Dopo che i genitori si separarono quando aveva otto anni raccontò di avere subito abusi fisici che vennero descritti nella sua canzone "Fire on Babylon". Non a caso si è sempre posta in difesa dei bambini maltrattati. Nel 1979, all'età di 15 anni, si avvicinò alla musica, ma una condotta ribelle la portarono ad essere ricoverata in un manicomio per 18 mesi. Qui sviluppò le sue doti di scrittura, venendo poi scoperta dal batterista della band irlandese degli In Tua Nua. Per loro Sinead co-firmò la canzone “Take My Hand”. Nel 1992 passò alla storia della tv strappando una fotografia di Papa Giovanni Paolo II durante il Saturday Night Live, per protestare contro gli abusi sessuali perpetrati sui bambini all'interno della Chiesa cattolica.


Un nuovo album che mai ascolteremo

In tempi più recenti si era convertita all'Islam, cambiando il proprio nome in Shuhada Sadaqat, sebbene abbia continuato ad esibirsi come Sinead O'Connor. Del 2021 la pubblicazione di un libro di memorie intitolato "Rememberings", mentre l'anno scorso un film sulla sua vita è stato diretto da Kathryn Ferguson. Da poco Sinéad si era trasferita in un appartamento a Londra, dove progettava di scrivere nuove canzoni, nella prospettiva di un album e un tour nel 2024.

mercoledì 14 giugno 2023

Cosa c'entra il Cavaliere con Jimi Hendrix?!?


Cosa c'entrano Silvio Berlusconi e Jimi Hendrix?!? Questa apparentemente sorprendente relazione lega i due personaggi per un dettaglio preciso, che non conoscono in molti e che è stato svelato in queste ore. Si tratta del prezioso materiale con cui è stata costruita la bara che contiene il feretro con le spoglie di Silvio Berlusconi, i cui funerali di Stato si sono svolti ieri in Piazza Duomo a Milano.

Cosa c'entrano Silvio Berlusconi e Jimi Hendrix?!?

Il feretro che contiene i resti del Cavaliere è stato realizzato dai maestri artigiani dell’Art Funeral Italy di Caravaggio (BG). Una bara in legno di mogano con striature color rosso bruno proveniente dall’Honduras. Il medesimo legno con cui venivano costruite le leggendarie chitarre di Jimi Hendrix.

Un legno particolarmente prezioso

La bara, come spiegato dal titolare dell’azienda Paolo Imeri, si chiama 23 Duomo. Per realizzarla ci sono voluti circa 20 giorni, 10 solo per la lucidatura. Il legno con cui è stata realizzata è stagionato, ed è di elevatissima qualità. Il materiale utilizzato è stato ricavato sezionando tronchi interi, in modo da non far perdere al materiale le sue naturali venature, valorizzando in questo modo l’impronta digitale del legname definita figurazione.

Solo per la verniciatura ci sono voluti 10 giorni di lavoro

Altra caratteristica peculiare nella realizzazione del feretro è la doppia verniciatura: un processo che ha richiesto ben 10 giorni di tempo. Sulla bara infatti, grazie alla doppia verniciatura del legno è stato possibile creare un duplice effetto, visibile al meglio sotto la luce solare. Il cofano, infatti, risulta perfettamente lucido, in grado di mettere in risalto le venature del pregiato legno. Le parti parti laterali della bara e della cornice sono invece satinate.

Quanto costa?

Il proprietario dell’azienda costruttrice non vuole svelarlo, per motivi di riservatezza. Si tratta dello stesso tipo di bara in cui giace l’imprenditore Leonardo Del Vecchio, scomparso un anno fa di questi tempi. L’azienda non ha avuto contatti diretti con la famiglia Berlusconi, realizzando la bara su commissione per terzi, in quanto progetta e realizza queste pregiate bare artigianali che riforniscono le diverse agenzie funebri.

lunedì 12 giugno 2023

La scomparsa di Berlusconi: rinviati i Novella 2000 Virgo TV Award


Si è spento Silvio Berlusconi, rinviati i Novella 2000 Virgo TV Award. Il lutto quello che ha colpito il mondo della televisione, dell’imprenditoria e della politica italiana ha fatto decidere gli organizzatori sul rinvio della manifestazione. 

La scomparsa di Berlusconi: rinviati i Novella 2000 Virgo TV Award

La morte dell'ex Premier ha reso necessario, in segno di rispetto, lo spostamento in data da destinarsi di varie manifestazioni. Come quella del NOVELLA 2000 VIRGO TV AWARD, inizialmente previsto presso Villa Renoir di Legnano (MI) nella serata di Mercoledì 14 Giugno. Celebrando alcune fra le personalità più rappresentative del piccolo schermo che allietano, informano e intrattengono ogni giorno schiere di telespettatori, la decisione di rinviare il NOVELLA 2000 VIRGO TV AWARD è stata presa immediatamente. Nel rispetto di una delle figure che hanno radicalmente trasformato il panorama televisivo italiano da quel lontano 1976, quando Berlusconi rilevò Telemilano, trasformatasi due anni dopo in Canale 5.

Una manifestazione che celebra il mondo della tv

Il NOVELLA 2000 VIRGO TV AWARD annovera ogni anno una pluralità di amatissimi volti della televisione e tante celebrities. I vincitori delle molteplici categorie vengono votati, dai lettori e della redazione dello storico settimanale Novella 2000. I premi che vengono consegnati alle personalità della tv, della musica e dello showbiz, comprendono anche alcuni riconoscimenti a imprenditori simbolo del nostro Made in Italy, che continua a rappresentare un’eccellenza nel mondo. Tanti i programmi premiati, da Domenica in a Verissimo, da Ballando con le stelle a Lol, a Striscia La Notizia, Linea Verde, telegiornali e talk show che riuniscono attorno al nuovo focolare domestico milioni di italiani. Sono inoltre previsti alcuni Premi Speciali ed altri alla Carriera di chi ha contribuito a scrivere pagine importanti nella storia dello spettacolo come Gianni Morandi, Eleonora Giorgi, Remo Girone o i Cugini di Campagna.

L'organizzatore dichiara

L’organizzatore Paolo Chiparo dichiara: ”Con grande rammarico abbiamo preso una decisione comune con il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi e Virgo Fund. A seguito della morte di Silvio Berlusconi, il premio Novella 2000 Virgo TV Award viene rimandato a data da destinarsi. È stato un grande presidente, un grande imprenditore, un grande uomo di sport e di televisione un grande politico. Ci mancherà".

La nuova data verrà comunicata al più presto

Il NOVELLA 2000 VIRGO TV AWARD nell’edizione 2023 è condotto dal notissimo volto Rai Beppe Convertini, da alcuni anni al timone - con grandissimo successo - della trasmissione Rai 1 Linea Verde. Con lui sul palco il Direttore di Novella 2000, Roberto Alessi, dal 2014 alla guida della storica e iconica testata giornalistica. Durante la serata, un momento conviviale di gala vedrà la partecipazione dei vincitori e di numerose personalità. Conduttori, cantanti, attori, giornalisti, opinionisti che ogni giorno, arricchiscono i palinsesti delle principali reti televisive italiane. Presenze discrete ed amicali nelle case di tutti gli italiani, diventati parte integrante del vivere quotidiano di molti. Gli stessi che il settimanale Novella 2000, da sempre, racconta con passione al suo vasto e fedele lettorato. Tra gli sponsor del NOVELLA 2000 VIRGO TV AWARD che si uniscono al cordoglio Villa Renoir, Eau De Milan. E ancora Onova Green Mobility, Paolorossi Please, Vogue Jet, Saris, Interface Gobe Italia.

L'asteroide 9115, dedicato a Battisti, illumina il cosmo degli "album bianchi"


L'Asteroide 9115 ispira un intelligente progetto fra Italia e Spagna. Verso la fine del lockdown due artisti, uno italiano e uno spagnolo, Paul Potacci e Naxto Celofán, si sono conosciuti su Instagram attraverso un confronto sui dischi della produzione di Lucio Battisti "targata" Pasquale Panella: i famosi 5 "album bianchi". Partorendo un progetto davvero originale chiamato Asteroide 9115, in onore di quelle due personalità così geniali, in grado di compiere una vera e propria rivoluzione musicale verso la metà degli anni '80. Un progetto di "ispirazione e cospirazione" che all'epoca fece scalpore e creò sconcerto, nel quale la concreta visionarietà dei due creatori lascia stupefatti. Soprattutto quelli che legavano indissolubilmente le canzoni di Battisti ai testi chiari ed eleganti di Giulio Rapetti, in arte Mogol. Panella, invece, fa cantare a Lucio allitterazioni e onomatopee, versi sfuggenti e intuizioni semantiche.

L'asteroide 9115, dedicato a Battisti, illumina il cosmo degli "album bianchi" 

Con questa idea la coppia Potacci-Celofán intende mantenere vivo il pregevole e rivoluzionario lavoro scaturito da quella collaborazione illustre. L'intento - attraverso una serie di azioni concrete - è di costruire un solido ponte verso il futuro, divulgandone il valore ad una sempre crescente massa di persone. Sia dedicandolo a chi l'ha vissuto come colonna sonora della propria vita e consegnandolo come "lascito" alle nuove generazioni di musicisti e aspiranti tali. Cercando di rinnovare la medesima sensazione di disorientamento e incredulità che colse gli ascoltatori a partire dall'album Don Giovanni, destrutturando il tradizionale ‘formato canzone’. Asteroide 9115 si articola su tre piani distinti ma complementari: un libro, un vinile e uno spettacolo.

Il libro che suggerisce alcune chiavi interpretative

“Inquilinos en boca” é un libro scritto da Paul Potacci e Natxo Celofán, che illustra alcune chiavi interpretative delle canzoni di Battisti-Panella, nei meravigliosi (e ancora poco conosciuti) anni del loro sodalizio, fonte di straordinaria e stratificata ispirazione per molti che l'anno elevata ad una sorta di culto. Viene così suggerito un accesso ad un mondo creativo non sempre facile da assimilare, a causa dei giochi semantico-creativi di Panella e alle sperimentazioni elettroniche di Battisti. Oltre alle traduzioni in spagnolo delle liriche, nel libro sono inclusi anche testi di scrittori e opere di pittori appartenenti a diversi movimenti d'avanguardia del XX secolo (dal surrealismo al dadaismo, approdando alla pop art).

Il disco disponibile in vinile

Asteroide 9115 é anche un vinile prodotto da Paul Potacci - acquistabile qui - con l’appassionata partecipazione del produttore musicale Sergio Delgado. Composto da otto i brani, come nella migliore tradizione dei “dischi bianchi”, pensato anche come colonna sonora” per le live performance. Rappresenta al tempo stesso una dichiarazione d'amore di due maschere della Commedia dell'Arte pop, Paul e Natxo, che cercano di ricreare l’ermetismo panelliano trasferendo in spagnolo, con uguale musicalità, sensi, nonsensi, controsensi e paradossi degli alambicchi verbali e verbosi del poeta-paroliere romano.

Al lavoro per uno spettacolo

Uno show, che ha già avuto un'anteprima romana, attualmente in fase di ridefinizione e di adattamento per il pubblico italiano, dall'impronta dadaista e surrealista. Caratterizzato da un'azione teatrale in cui appaiono e scompaiono improbabili personaggi contemporanei che si muovono in un mondo reale e immaginario. I testi vengono resi sul doppio binario del palco e di uno schermo, suggerendo più visioni di non-storie agli spettatori, coinvolti nell'azione in modalità giocosa ed interattiva. In occasione, in questo 2023, che coincide con l'80° anniversario della nascita di Lucio Battisti a Poggio Bustone (MC), Asteroide 9115 si pone come grande novità multimediale, sguardo creativo sul passato e strumento lanciato verso il futuro.

giovedì 8 giugno 2023

Da domani una festa di cultura a Belvedere Marittimo (CS)


A Belvedere Marittimo (CS) la cultura è in festa. Dall'8 all'11 giugno il CIF, Centro Italiano Femminile sez. Belvedere Marittimo, presenterà le Giornate della Cultura. Gli eventi in cartellone si aprono oggi, 8 Giugno, con la consueta Cena Sociale di Beneficenza. Un evento al quale tutti i cittadini hanno sempre dimostrato attenzione e interesse. L’occasione conviviale ha come motivazione concreta quella di raccogliere fondi. La destinazione interesserà una famiglia locale, in serie difficoltà economiche dovute alle ingenti spese da sostenere per problemi di salute. I fondi saranno consegnati a Don Gianfranco Belsito che amministrerà la nobile finalità.

A Belvedere Marittimo (CS) la cultura è in festa

Dal giorno 09 Giugno alle ore 18:00 fino a giorno 11 Giugno dalle ore 18:00 alle ore 20:30, il Museo del Mare ospiterà le mostre degli artisti Luana Belsito e Paolo Cetraro che rappresenteranno differenti “sfumature femminili”. Saranno altresì presentati due libri di diverso genere. Il 09 Giugno 2023 alle ore 18:30 verrà presentato il libro Miss Brooks di Lida Michela Carullo. Un racconto di fragilità, intrighi e delitti, nel quale si avvicendano temi come la violenza sessuale e psicologica nei posti di lavoro, in uno stile semplice e scorrevole.

Un corto per denunciare i drammi consumati fra le mura domestiche

Il 10 Giugno 2023 alle ore 18:30 sarà presentato il libro scritto da Mariacristina Zangari dal titolo La Battaglia di Beatrice. Un testo che sottolinea la necessità di imparare ad apprezzare, proteggere e alimentare con semplici atti d’amore la vita quotidiana. Nella medesima serata seguirà la proiezione del cortometraggio Smalto, prodotto da Francesco Garritano, il quale, raccontando le vicende di Sonia mette in risalto veri drammi familiari nascosti entro le mura domestiche. Nella specie, Sonia, dopo aver colpevolizzato per anni la propria mamma, che le avrebbe mancato di interesse per anni, scopre invece una realtà completamente diversa.

La conclusione affidata al potere evocativo del teatro

Le giornate della Cultura si concluderanno giorno 11 Giugno 2023 con una rappresentazione teatrale dal titolo Alle donne, per le donne, con le donne organizzate da Francesca Mazza.

Sbarca in rete For Music Magazine


For Music Magazine è un nuovo portale dedicato alla musica. Si tratta di una recentissima iniziativa editoriale del giornalista Angelo Fasolo, che ha deciso di proporre questo nuovo sito di notizie interamente dedicato alle 7 note nelle sue forme più svariate. Online solo da pochi giorni, ha già riscosso un grande successo.

Sbarca in rete For Music magazine

La sua grafica presenta una homepage con sfondo bianco, concentrandosi principalmente sulle immagini e riducendo i testi. Una scelta di stile in liena con le abitudini attuali del lettorato, con poco tempo a disposizione e "fame" di notizie precise e concise. Nonostante la recente apertura, il sito conta già un ampio numero di articoli e aggiornamenti. Angelo ha deciso di creare questo magazine sulla base del grande successo ottenuto dal suo attuale sito, Gossip News Italia. Molti potrebbero erroneamente scambiare il sito come dedicato solo al pettegolezzo... ma in realtà copre diverse categorie, tra cui Anticipazioni Tv, Gossip e News Tv, Attualità, Musica e Cinema.

Per essere sempre aggiornati

For Music Magazine pone in evidenza i tour dei cantanti e i concerti, fornendo dettagli precisi e aggiornamenti costanti. Inoltre, segnala ogni nuovo brano musicale in uscita, consentendo ai lettori di rimanere costantemente aggiornati sulle ultime novità. Il sito offre anche una sezione dedicata alle notizie, dove è possibile trovare informazioni riguardanti i cantanti, i concorsi e gli eventi che si svolgeranno. 

Un'attenzione particolare per le interviste

Inoltre, For Music Magazine include una categoria speciale per le interviste. Questa sezione offre agli appassionati di musica l'opportunità di leggere interviste esclusive con artisti, cantanti e band di fama internazionale. Infine le interviste offrono un'occasione unica per conoscere meglio gli artisti, le loro ispirazioni, le esperienze e le prospettive sulla musica.

mercoledì 22 marzo 2023

Torna la truffa del rock'n'roll


D'Alessandro e Galli portano al Lucca Summer Festival i Generation Sex, il supergruppo che mette insieme Billy Idol e Tony James dei Generation X e Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols, due gruppi simbolo del punk!

La lezione di Malcolm McLaren ha fatto davvero scuola...

Rocco vs Bob: io sto con Rocco!


Sto seguendo con grande divertimento la querelle inescata da un post di Rocco Tanica (degli Elio E Le Storie Tese) , in merito al divieto - imposto da Bob Dylan - dell'utilizzo degli smartphone durante i suoi prossimi concerti italiani, definiti come un aggeggio di Satana! Il menestrello di Duluth si pone, quindi, in netta contrapposizione con la cosiddetta "generazione Z": niente foto o video. Una scelta che può sembrare sensata e ragionevole… certo, se sei Beethoven. Ma Mister Zimmermann dovrebbe parlare alle nuove generazioni (che usano i telefoni come vera e propria estensione del loro braccio) e non essere il prete in Chiesa che ti intima di abbassare la suoneria. Quei giovani che rappresentarono la sua fortuna ai tempi, "scaldati" dalla spinta rivoluzionaria delle tue canzoni. Gli stessi ai quali dovrebbe parlare oggi - Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno - ma che non sono in grado di permettersi il biglietto di un suo concerto.

Non è mai stato "Mister Simpatia"...

Già ai tempi dell'assegnazione del premio Nobel, Bob si fece desiderare. Per fortuna, in quella occasione ci fu Patti Smith a cantare la sua A hard rain's a-gonna fall. Vogliamo poi parlare del suo libro in edizione limitata sulla filosofia della canzone, venduto a 600 dollari a copia, solo perché autografato?!? Salvo poi scoprire che la firma non era di suo pungo ma stampata! Un artista grandissimo, di straordinario valore musicale e sociale ma antipatico, sul palco e fuori.

Il vergognoso gabello dei 5 euro

La scelta di vietare i telefonini è assolutamente priva di qualsiasi significato tecnico. Se il problema sono i contenuti digitali che finiranno liberamente in rete... credo che Dylan possa permettersi di perdere pure qualche centesimo, visto la montagna di soldi guadagnati in carriera. In compenso... per tenere in custodia i telefoni ai suoi concerti ogni spettatore dovrà pagare 5 euro per il servizio. Non era lui che cantava All the money you make will never buy back your soul?!?

La condivisione di un'esperienza

Io trovo che portarsi a casa un ricordo di un'esperienza come quella di un concerto di un'icona come lui, debba contemplare anche il diritto di realizzare un personale ricordo materiale, da postare magari su Facebook o in una story di Instagram. Le belle esperienze non vanno solo ostentate ma si possono condividere con piacere per accrescerne il senso, per renderle comuni, per poterne parlare ed essere capiti. È come andare a visitare una città e non scattare delle foto; io non lo faccio mai! Perchè mai Dylan deve imporre al pubblico pagante come vivere intimamente il momento di un suo concerto? Considerando anche il fatto che - battuta di Tanica a parte - la versione live odierna del Nostro può generare fastidiosissimi effetti collaterali...


lunedì 20 marzo 2023

Ciao Bush..



Sabato scorso è stato l'ultimo giorno di vita del negozio di dischi Buscemi, uno dei più belli d'Italia. In quei locali, che hanno rappresentato la seconda vita del marchio così caro ai musicofili all'omnra della Madonnina, ora sembra che si installerà una scuola per parrucchieri. La vanità della bellezza vince sul potere della cultura.

Quanti sabati pomeriggio ho trascorso da Buscemi, con i cari amici Danilo Benolli e Angelo Mapelli: prima un caffè al bar Magenta, in attesa dell'apertura e poi ci fiondavano letteralmente all'interno, restandoci a volte anche per ore. Quando alcune settimane fa ho appreso la triste notizia, è stato come rivedere una scena importante del film della mia vita, una pellicola dotato di una ricchissima colonna sonora: dal rock al progressive, dal jazz alla miglior canzone d'autore, dal blues alla musica brasiliana. Quanta musica che mi ha riempito il cuore, quanti incontri ricchi di umanità, quanta bella gente! Quanti soldi spesi... ma quanta gioia, quanta cultura! E quanti ricordi: c'era, tanto per citarne uno, quel tizio attempato che si preoccupava sempre di chiedere al commesso di turno se i CD in vendita fossero originali o "pastorizzati", lo stesso che una volta mi chiese  se era più bello The Hurdy Gurdy Man di Donovan o Second's Out dei Genesis! Poi il competente personale di bordo, tra i quali voglio citare "Ciuffo", grande amante dei The Cramps e raffinato fratello feticista.

"Ciuffo" è quello a destra della foto, in mezzo Mario Buscemi

Credo che la particolarità principale di questo negozio sia stata il fatto di essere riuscito a creare un' appassionata community, molto prima dei social network. Si andava da "Bush" - con gli amici lo chiamavamo così - non solo per comprare (o per ascoltare, c’era sempre qualche disco che girava, che a volte ha condizionato anche qualche mio acquisto "di getto") ma soprattutto per stare insieme, conoscersi, condividere giudizi e consigli. A un certo punto si erano formati dei gruppi che si trovavano in giorni fissi, come il famoso capannello dei jazzofili del sabato mattina, formato da diversi veterani e raffinati conoscitori che raccontavano agli altri i primi tempi eroici di questa musica a Milano. Io, da ragazzo, li stavo ad ascoltare senza avere il coraggio di intromettermi nelle loro dotte dissertazioni, per paura di mostrare la mia poco conoscenza jazzistica di allora. Di tempo ne sarebbe trascorso prima che anch'io potessi impadronirmi e maneggiare con consapevolezza quello straordinario patrimonio, al quale mi aveva iniziato mio padre con i primi E.P. d'importazione di Gerry Mulligan e Miles Davis. Poi c'erano gli appassionati di rock del sabato pomeriggio, collezionisti onnivori alla perenne ricerca di "prede" per saziare la loro fame di conoscenza. Come il sottoscritto che, da quei pomeriggi, non è mai uscito - e sottolineo con orgoglio MAI - a mani vuote.

Gli ultimi acquisti di un "reduce sonico"

Ho assistito a tante chiusure dei negozi che frequentavo: New Kary, Disco Club, Transex, Supporti Fonografici, Rasputin, Bonaparte, Fnac... ma Buscemi aveva un posto particolare nel mio cuore. Oltre naturalmente a Bigi (che distava pochi passi), nel quale con Danilo e Angelo avevo il privilegio di entrare, ogni volta, mezz'ora prima dell'apertura, per goderci le novità arrivate prima degli altri. Basti pensare che, nella piazzola antistante la sede storica di Buscemi, ho incontrato per la prima volta mia moglie, dopo aver acquistato - me lo ricordo ancora - il CD di Gone To Earth di David Sylvian!

Invecchiando si diventa irrimediabilmente sentimentali, quindi venerdì scorso mi sono recato in negozio per l'ultimo saluto. Vedere quegli scaffali semivuoti mi ha fatto venire una stretta al cuore... anche se sono riuscito a trovare ancora qualcosina da acquistare! Ho ritenuto che si trattasse di un atto dovuto. 

In seguito ho saputo che sabato il negozio era pieno di gente per l'ultimo addio, the last goodbye... come canterebbe in maniera appropriata Jeff Buckley. Io ho scelto di non esserci, intendendo conservarne il ricordo dei tempi migliori. Come faceva quel pezzo di Guccini? "Voglio però ricordarti com'eri / pensare che ancora vivi...". Ecco, sì... ti ricorderò così, come un vecchio amore di gioventù che, nei pensieri più intimi, non invecchia mai. 

Ciao Bush...

Vasco, c'hai figu?


Dopo l’annuncio ufficiale è attesa, per domani, l'uscita in edicola dell'album delle card dedicato a Vasco Rossi. La collection avrà una prima tiratura limitata e si prevede il tutto esaurito. Vasco - è opportuno sottolinearlo - è l’unico artista a cui è dedicato un album ufficiale di card.

L’album Vasco Kom Collection racconta in 150 immagini ufficiali i 45 anni di carriera del Blasco: tutta la discografia e i live di Vasco. In ogni album una bustina contenente 7 card con le speciali metallizzate e le rare olografiche in edizione limitata. Inoltre con le bustine è possibile partecipare al concorso per vincere i biglietti delle prossime date live. Si tratta di una produzione made in Modena con immagini iconiche e inedite della rockstar. 

Morale della favola: quando l'ispirazione artistica si esaurisce... il marketing corre in soccorso!

giovedì 16 marzo 2023

Dannazione!


Potevo forse mancare alla data milanese dei seminali The Damned di Captain Sensible e Dave Vanian? Certo che no... e anche se il volume della serata all'Alcatraz mi ha risvegliato un fastidiosissimo fischio all'orecchio, l'effetto amarcord si è manifestato in tutta la sua potente piacevolezza! Con un pubblico di "anta", tante teste bianche, pance smodate da ingordi bevitori di birra e una pluralità di t-shirt che andavano dai Ramones ai GBH, dai Sex Pistols ai Buzzcocks... la serata è filata via in maniera memorabile. 

L'origine del nome

Sul nome della band dovete sapere che... Vivienne Westwood (da poco scomparsa), a metà degli anni '70, gestiva insieme a Malcom McLaren il Let It Rock, un piccolo negozietto londinese di abbigliamento alternativo, situato al numero 430 di King’s Road. I due stavano spremendosi le meningi per trovare un nome adatto a quei ragazzacci che, poco dopo, avrebbero messo in piedi la "grande truffa del rock’n’roll". Optando per ‘Sex Pistols’, ‘The Damned’ venne scartato e prontamente riutilizzato da un'altra band che, il 22 ottobre 1976,  pubblicò il primo singolo mai realizzato da un gruppo punk inglese. Anarchy In The U.K. dei Pistols, è opportuno sottolinearlo, sarebbe uscito solo 5 settimane dopo, il 26 novembre 1976.

Tre ragazze toste

Salto temporale con la DeLorean del punk... ed eccoci qui all'Alcatraz (in versione a struttura ridotta), per un incontro ravvicinato con un pezzo della storia del rock inglese. Ad aprire le danze (anzi... il pogo!) - dalla Romagna con furore - è il trio formato da Serena (‘Castel’ Castellucci), Giulia (‘Monty’ Montanari) e Deborah (‘Valli’ Casadei), ovvero... le Smalltown Tigers, col loro disco di debutto Five Things. Quadrate, veloci, divertenti ed efficaci... davvero un ottimo opening-act! Un ruolo spesso ingrato quello del supporter, che le punkettine hanno svolto alla perfezione. E gli applausi del pubblico si sono manifestati dal primo all'ultimo pezzo.

Le Smalltown Tigers, romagnole con grinta

Deborah con una maglietta cara ai fans dei Pistols

Ecco la leggenda!

Successivamente, neanche il tempo di andare in bagno (ad una certa età la prostata si fa sentire...) ed arriva il momento di accogliere l'elegantissimo e perennemente pallido Dave Vanian (67 anni, per tutto lo show col suo elegante Borsalino in testa) e Capitan Sensible con baschetto rosso d'ordinanza (69 anni, Capitano... mio Capitano!), fondatori dei Damned, accompagnati dall’altro membro di lungo corso (dal 1980), il bassista Paul Gray (un plauso alla sua maglietta degli MC5), l'imbarazzante tastierista Monty Oxymoron (con la band dal ’96, sul palco dell'Alcatraz praticamente in pigiama!) e la new entry alla batteria, Will Glanville Taylor. 

Capitano oltraggioso


Dave Vanian, bello e... dannato

Paul Gray con la maglietta degli MC5

La scaletta

Il primo brano è Street Of Dreams, una hit dal loro album Phantasmagoria che, ai tempi, segnò definitivamente la transizione dark/gothic, già evidenziata nel Black Album, il loro IV lavoro che - per la serata milanese - era stato preannunciato in esecuzione integrale. Invece i Nostri ne suoneranno soltanto tre pezzi, compensati da una corposa selezione dall'imminente nuovo album Darkadelic, in uscita il 28 aprile. Naturalmente non mancheranno all'appello Smash It Up, Neat Neat Neat e il loro primo singolo New Rose, citato all'inizio, veri e propri inni di un'epopea unica ed irripetibile. La chiusura dello show è affidata ad una fantastica cover di White Rabbit dei Jefferson Airplane, che fa il paio con un'altra re-interpretazione di brano altrui eseguito durante la serata, quella Eloise, un successo della fine degli anni '60 ad opera di Barry Ryan, molto amata da Dave e compagni.

lunedì 6 marzo 2023

Ciao Wayne...


Più che Sonar,  il titolo più opportuno per quest blog dovrebbe essere... Funeral! Anche il grandissimo sassofonista Wayne Shorter, considerato (a ragione) uno dei più grandi compositori di jazz degli Stati Uniti, è morto a Los Angeles a 89 anni. La sua influenza sul jazz è durata più di mezzo secolo ed era considerato, come ha scritto il New York Times nel suo necrologio, "innovatore", "intrepido" ed "enigmatico".

Uno spirito visionario ed innovatore

Quando si dice "una leggenda del jazz"... di quel genere che aveva abbracciato negli anni '50 dopo gli esordi come clarinettista. "Compositore visionario, sassofonista, artista visivo, devoto buddista, marito, padre e nonno affettuoso Wayne Shorter ha intrapreso un nuovo viaggio, di nuove sfide e possibilità creative", ha scritto la sua agente Alysse Kingsley, definendolo "uno spirito gentile in costante esplorazione". 

Suonò anche con il "divino" Miles

Sassofonista tenore, ha esordito nel 1959 quando si unì alla band del batterista Art Blakey, i Jazz Messengers, sia come sassofonista che come compositore, e qualche anno dopo entrò a far parte del secondo quintetto di Miles Davis. Quello con Herbie Hancock al pianoforte, il contrabbassista Ron Carter e il batterista Tony Williams.

Con Miles Davis

Il ricordo di Herbie Hancock

Hancock, poco dopo la scomparsa dell'amico e collega, ha dichiarato: "Lo scrittore per eccellenza per me, in quel gruppo, era Wayne Shorter. Era un maestro. E' stata una delle poche persone a portare a Davis della musica che non ha cambiato. "E' stato il mio migliore amico, era pronto per la sua rinascita. Come ogni essere umano, sarà insostituibile e come sassofonista, compositore è stato in grado di raggiungere l'apice dell'eccellenza".

Plurivincitore di Grammy

Sue composizioni come Speak No Evil, Black Nile, Footprints e Nefertiti sono considerati dei classici del jazz moderno, che hanno contribuito ad ampliare gli orizzonti armonici del genere. Shorter vanta più di 25 album in carriera, con la vittoria di ben 12 Grammy Awards. Nel 2015 gli era stato conferito il Grammy alla carriera, mentre il mese scorso ne ha vinto uno nella categoria del miglior assolo jazz improvvisato per Endangered Species con Leo Genovese. 

venerdì 3 marzo 2023

Il John Lydon che non t'aspetti



Ho sempre apprezzato i Public Image Ltd. di John Lydon (ex Rotten), da lui fondati assieme al chitarrista Keith Levene (scomparso pochi mesi orsono, che vantava un breve passato come componente dei Clash) e al bassista Jah Wobble. Un sound particolare il loro, post-punk con contaminazioni psichedeliche, dub, world e tribal, del tutto inedito per quando uscì e che risulterà di consistente influenza sulla musica degli anni successivi.

Di prossima pubblicazione il loro nuovo disco, intitolato End of the World, il successore di What The World Needs Now… uscito nel 2015. Per il momento online è disponibile lo streaming di un nuovo brano intitolato Hawaii, le cui sonorità risultano davvero inconsuete per i PIL, composto per avanzare la propria candidatura come rappresentante dell’Irlanda al prossimo Eurovision Song Contest 2023. Anche il cantato di Lydon appare molto meno ieratico ed allucinato. Una cosa sola rimane fedele allo spirito iniziale: la solita, orrenda copertina!

 

Per alcuni, la partecipazione dell’uomo di God Save The Queen all’eurobaracconata sarebbe una delle sue solite provocazioni, per altri l’ennesima prova del fatto che Lydon sia ormai un venduto. Invece, tutto sommato, è una di quelle cose che ci si può aspettare da uno che si è sempre gettato con entusiasmo nella cultura pop del suo tempo, a volte arrivando perfino ad influenzarla.

La canzone Hawaii parla di John e di sua moglie Nora (malata di Alzheimer), anche se non si tratta di una ballad zuccherosa. È un pezzo singolare, una canzone senile sulla vita e l’amore. Emotivamente struggente, pare la cartolina d’una vacanza alle Isole Hawaii, e in parte lo è. Ma possiede il tono sognante di chi evoca un ricordo dolce e allo stesso tempo quello arreso di chi canta la vita che, irrimediabilmente, sfugge. Ma con tenerezza... come in Caruso di Lucio Dalla: "Ma sì, è la vita che finisce / Ma lui non ci pensò poi tanto / Anzi si sentiva già felice / E ricominciò il suo canto".

In Hawaii si galleggia sulle onde al cui centro ci sono la memoria e l’idea di esserci, qui e ora, aspetti assolutamente fondamentali quando si parla d’una persona affetta da Alzheimer. L’amore come ultima barriera che separa dalla morte. «È dedicata a chiunque stia attraversando un periodo difficile con la persona a cui tiene di più», ha scritto Lydon nel presentarla. «Porta anche un messaggio di speranza: alla fine l’amore vince su ogni cosa». Chi l’avrebbe mai detto che il protagonista dell’ultima grande storia d’amore rock sarebbe stato il clownesco, irriverente e cinico John Lydon, il giullare del post punk? 

Sarebbe divertente: il sanremese Marco Mengoni contro i PIL, un duello fino a qualche anno fa impensabile. Inutile dire per chi parteggerei...

martedì 21 febbraio 2023

Alberto... goodbye


Volutamente in ritardo (non amo fare parte dei "necrologisti istantanei", che pullulano soprattutto sui social), voglio lasciare anch'io un ricordo dedicato ad un musicista che amo molto: Alberto Radius. Folgorato da ragazzo per quel riff inconfondibilmente hendrixiano di "Eppur mi son scordato di te", ho imparato nel tempo ad apprezzarne le qualità di autore, produttore e pure cantante, dal timbro e dallo stile molto particolari.

Sostituì Mussida nell'embrione della PFM

In pochi sanno che, causa servizio militare di Franco Mussida, Radius - trasferitosi nel frattempo a Milano dalla sua Roma -  entrò nei Quelli (l'ebrione della futura PFM), incidendo le prime canzoni e sviluppando il suo personale modo di suonare la chitarra. Col congedo di Mussida, Radius lascia la formazione e, su suggerimento dell'impresario Franco Mamone, fonda la Formula 3. Poi l'incontro con Battisti che lancerà il terzetto anche a livello discografico, i due album dal sound mediterraneo con Il Volo (il terzetto tenorile non c'entra nulla...) e alcuni dischi solisti di pregio.

Il mio disco preferito

Personalmente, quello che ho amato di più è stato il suo quarto disco da solista, "America Goodbye", uscito nel 1979. Mi ricordo che lo acquistai in audiocassetta, letteralmente consumata durante l'estate al mare! Otto tracce nelle quali spiccava la sezione ritmica, formata da Julius Farmer al basso e Tullio De Piscopo alla batteria, oltre alle tastiere di Sante Palumbo. Una sorta di concept album per raccontare una nazione perduta e perdente, con un velo impietosamente alzato per scoprirne il volto meno spendibile. Un attacco preciso alle radici del sogno americano, compiuto con romantico cinismo, attraverso personaggi e cene di vita quotidiana, piccole vicende umane e miti in cui l'America diventa l'occasione per sottolineare ingiustizie e miserie. I testi sono a firma di due grandi parolieri del pop italiano, Daniele Pace e Oscar Avogadro, già autori per Radius con "Nel Ghetto". Musicalmente lo si può definire uno strano connubio tra prog fusion, però tradotta in formato canzone (vedasi l'uso del minimoog), e ultimi ritrovati tecnologici (i drum pad Synare utilizzati da De Piscopo, che avevano caratterizzato il suono di band come Devo e Yellow Magic Orchestra), con bassi rotondi - Farmer era uno strumentista preciso e di grande gusto - che accompagnavano la voce screziata ed imbevuta di una rabbia appena sfumata. 

Alberto... goodbye.